Rapid Response, Il film documentario

Il dott. Steve Olvey è stato protagonista nel Motorsport per oltre 50 anni, principalmente nel suo ruolo di Medical Director per CART (ora IndyCar) negli Stati Uniti tra il 1979 e il 2003. Durante quel periodo è stato responsabile di numerosi progressi nella sicurezza del motorsport, compresi i miglioramenti delle attrezzature di soccorso a terra che hanno contribuito a salvare la vita di innumerevoli piloti. La sua vasta esperienza come medico nell’ambito automobilistico è documentata in un film basato sul suo libro best seller “Rapid Response“.

“Il film “Rapid Response” è un documentario prodotto da due imprenditori con legami nel mondo del cinema in California, Mike Miles e Roger Hinze. Miles aveva comprato il mio libro e gli era piaciuto, e aveva deciso di assumersi il compito di produrre un film. Il film segue la mia carriera nella medicina nel Motorsport iniziata nel 1966, quando mi sono offerto volontario per lavorare all’Indianapolis Motor Speedway dopo essermi laureato.”

All’inizio, fui retrocesso nell’infield prendendomi cura degli spettatori. Presto fui trasferito in pista. A quei tempi non c’erano medici di emergenza, né paramedici e l’unica ambulanza era un carro funebre mascherato. Ho dovuto imparare in fretta, a quel tempo, un pilota su sette moriva ogni anno nelle principali forme di sport automobilistico.

“Verso la metà degli anni Settanta, i Piloti stessi iniziarono a mettere in discussione il rischio della propria vita quando le probabilità di sopravvivenza erano scarse. Nel 1975 fui avvicinato dal capo dell’Auto Club degli Stati Uniti e mi chiese se ero interessato seguire tutti i circuiti al fine di garantire una maggiore sicurezza per i piloti. L’idea era nata dai Piloti stessi ed è stata presentata all’organo sanzionatorio da Wally Dallenbach. Ironia della sorte, durante quello stesso periodo, il professor Sid Watkins è stato avvicinato da Bernie Ecclestone per fare la stessa cosa in Formula 1.”

“Il film documenta ciò che noi: medici, scienziati, ingegneri, infermieri, organizzatori e piloti hanno contribuito a rendere il motorsport sicuro come lo è oggi. Il documentario è reale. In CART, con l’aiuto di molti altri, sono stato in grado di creare un team specificato. Abbiamo studiato nel dettaglio ogni incidente, analizzando ogni dinamica meccanica ed ogni lesione causata dagli eventi.”

“Il film termina mostrando in dettaglio l’orrendo incidente ad Alex Zanardi, un risultato che evidenziava i progressi che avevamo compiuto.”

“Quando ero Direttore Medici per il CART, ho dovuto affrontare molti ostacoli nel tentativo di rendere lo sport più sicuro. I promotori stessi sono stati la ​​principale causa per l’inadeguata assistenza, in quanto non volevano spendere soldi per la sicurezza. L’elisoccorso non non esisteva.”

“I Centri Medici dei circuiti eranop equipaggiati e forniti in modo inadeguato, l’idea prevalente era quella di far scendere il pilota il prima possibile. Le ambulanze erano mal equipaggiate, il personale addetto al servizio antincendio era spesso carente. Abbiamo iniziato con la nostra ambulanza allestita da noi. Questo veicolo si è gradualmente evoluto in un semirimorchio espandibile fino a 80mq che poteva occuparsi adeguatamente di due piloti gravemente feriti.”

“Abbiamo avuto la possibilità di fare un piccolo intervento chirurgico. I nostri veicoli di soccorso includevano apparecchiature diagnostiche, strumenti di estrazione. Potevamo raggiungere qualsiasi parte del circuito in 60 secondi. Prendevo accordi con gli ospedali prima di ogni evento, assicurando le rotte verso il centro traumatologico e assicurando la disponibilità di adeguate squadre di trasporto aereo-terrestre.”